Jobs Act e Ilva stamani nell’ordine del giorno del consiglio dei ministri natalizio. Nei decreti attuativi del Jobs Act ci sarà il superamento dell’articolo 18, col reintegro escluso anche per licenziamenti disciplinari ingiustificati. “Sarà più facile assumere non licenziare”, ha detto Renzi. L’Ilva entrerà in amministrazione straordinaria secondo la legge Prodi-Marzano, in pratica tornerà pubblica per essere risanata e poi venduta ai privati. Il consiglio dei ministri dovrà approvare anche le norme che attuano un pezzo importante della riforma del fisco per le imprese, alcune nomine e il decreto milleproroghe.
In arrivo le novità sui licenziamenti e gli indennizzi economici, che sostituiranno nella gran parte dei casi di risoluzione illegittima del rapporto di lavoro il reintegro dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e sugli ammortizzatori sociali: i primi decreti attuativi del Jobs act sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e sulla riforma dell’Aspi approdano al Consiglio dei ministri.
Sul Jobs Act, e in particolare sull’entità degli indennizzi, compresa la possibilità che per il datore di lavoro ci sia l’opzione di superare il reintegro nel posto di lavoro a fronte di un licenziamento disciplinare ingiustificato e di scegliere comunque di pagare l’indennizzo ma più alto. Stando alle ipotesi prese in esame, si andrebbe verso un indennizzo economico che va da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mesi di retribuzione, nelle aziende sopra i 15 dipendenti (oggi è 12-24 mesi). Resta infatti la distinzione con le piccole imprese sotto i 15 dipendenti (escluse dall’articolo 18) per le quali continuerebbe a valere l’indennizzo attuale variabile tra i 2,5 e i 6 mesi di retribuzione.
Sul tavolo della discussione anche decreto salva-Ilva (che arriva il giorno dopo l’accordo su Termini Imerese e mentre si cerca un’intesa su Meridiana). L’Ilva di Taranto entrerà in amministrazione straordinaria secondo le norme della legge Prodi-Marzano per la ristrutturazione industriale delle grandi imprese che vengono modificate per essere applicabili anche all’Ilva. Una situazione complessa dal punto di vista economico e sociale, giocata in una città dove le ragioni della produzione e quelle della salute e dell’ambiente sono sempre entrate in conflitto.