La Dia di Reggio Calabria ha sequestrato e confiscato beni personali e societari, per 1,5 milioni di euro, al collaboratore di giustizia Antonino Fiume, di 50 anni, condannato in via definitiva per associazione mafiosa, omicidio, favoreggiamento personale e violazione della legge sulle armi.
Fiume era ritenuto affiliato alla cosca De Stefano di Reggio, sino a quando, nel 2003, non ha iniziato a collaborare con la giustizia, venendo ammesso allo speciale programma di protezione.
La confisca è stata disposta dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria in sede di esecuzione della pena, su richiesta della Procura generale della Repubblica, in base agli accertamenti patrimoniali svolti dal Centro operativo Dia reggino.
I giudici hanno motivato il sequestro e la confisca dei beni “non ritenendone giustificabile la legittima provenienza e, soprattutto, ricollegandoli alla presunta pericolosità soggettiva di Fiume nonché a una evidente sproporzione tra il valore dei beni che costituivano il patrimonio del collaboratore e i redditi dichiarati”.
Tra i beni confiscati figurano il 50% del capitale sociale e corrispondente quota del patrimonio sociale di una società di capitali con sede a Reggio Calabria, avente ad oggetto l’attività di “costruzione di macchinari ed impianti per l’industria in genere”, tre appartamenti e due magazzini situati nel quartiere Archi di Reggio Calabria.