Matteo Renzi, come annunciato nel primo pomeriggio, è salito al Colle per riferire al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’esito delle consultazioni e il suo cronoprogramma che prevede l’annuncio della squadra di Governo per sabato e la fiducia alle Camere per lunedì.
Il faccia a faccia con il capo dello Stato è durato due ore. Renzi ha ribadito a Napolitano la sua voglia di prendersi un paio di giorni di riflessione: “Scioglierò la riserva sabato”. Per conoscere la squadra del premier in pectore dunque si dovrà aspettare il weekend: il tassello mancante è quello del ministro dell’Economia, il nome che manca e che potrebbe mettere subito in crisi Renzi. Lunedì l’ormai ex sindaco di Firenze chiederà la fiducia in Parlamento.
Una giornata intensa, quella di Renzi: in mattinata c’erano state le consultazioni con i partiti che erano rimasti esclusi dai colloqui di ieri e nel pomeriggio si è incontrato anche con il Governatore di Bankitalia Visco con il quale sarebbero stati affrontati i grandi temi economici ma non quelli relativi ai possibili ministri dell’Economia.
All’ora di pranzo, dopo l’ultimo confronto con Grillo – più cabarettistico che politico – Renzi aveva parlato ai microfoni in conferenza stampa per riferire l’esito dei colloqui. “Dopo il colloquio con il Capo dello Stato, inizierò a redigere un documento programmatico che sia il più concreto possibile. Immagino di poter sciogliere le riserve sabato e chiedere ai presidenti del Senato e della Camera di andare in aula già lunedì”.
Subito un riferimento alle consultazioni: “Sono convinto che ci sono le condizioni per fare un ottimo lavoro. Gli incontri sono stati molto seri, giocate a ‘Indovina chi’ per capire quale lo è stato meno”. Il riferimento al momento di incontro-scontro con Grillo è evidente. “Forse oggi dovevate pagare il biglietto”, ha tentato di sdrammatizzare.
Per il premier incaricato, tutti i partiti con i quali si è confrontato si sono resi disponibili anche perché si rendono conto della situazione che sta attraversando il Paese. Renzi è convinto che si possa uscire dalla crisi e arrivare in Europa con determinazione.
“Da domani mi prenderò 24 ore per redigere un documento programmatico che sia il più concreto possibile e in grado di avvicinarci all’appuntamento del semestre europeo con una serie di riforme concrete, dai tagli dei costi della politica alle riforme costituzionali e istituzionali.
“A marzo – ha specificato il presidente incaricato – affronteremo il mondo del lavoro, la vera priorità perché chi perde il lavoro è meno interessato al cinema. Tra aprile e maggio sarà la volta del fisco e della pubblica amministrazione, poi bisognerà affrontare i temi legati all’amministrazione della giustizia di questo paese per arrivare a luglio con un’Italia in grado di raccontare cosa l’Italia vuole dall’Europa e non solo cosa l’Europa vuole dall’Italia”.
Dopo il suo intervento, i giornalisti sono tornati sull’incontro con Beppe Grillo: “Sono veramente dispiaciuto per chi lo ha votato – ha aggiunto rispondendo alle domande – ero abbastanza imbarazzato, capisco la difficoltà della prevendita e del calo di consenso… Milioni di italiani l’hanno votato, non accettava il dialogo dopo che i suoi gli hanno chiesto di venire a incontrarmi”.
“Mi auguro – ha aggiunto Renzi – che in Parlamento ci sia la possibilità di prendere il buono dalle proposte dei 5 stelle, ma mi pare che stia succedendo qualcosa in quel movimento, dall’abbassare le mani a chi vota a oggi, che mi dispiace soprattutto per loro”.