In una Regione siciliana che spesso stenta a spendere i soldi stanziati dall’Unione europea, l’assessorato all’Agricoltura si conferma ancora una volta un’isola felice per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi di spesa e l’utilizzo delle somme provenienti da Bruxelles.
“Su questo Psr – spiega Dario Cartabellotta, assessore regionale all’Agricoltura – sono stati già effettuati 1,4 miliardi di euro spesa a fronte di 2 miliardi di stanziamento. Questo dimostra che la Sicilia i fondi europei li spende e continuerà a farlo. Le misure continuano”.
Tra le misure che hanno caratterizzato l’attività di spesa c’è quella in favore del biologico. Un bando a cui hanno aderito migliaia di aziende, di cui quasi diecimila sono risultate idonee e settemila hanno beneficiato del contributo regionale, che, in totale, ha impegnato settanta milioni di euro, diventando, di fatto, la prima regione in Europa per investimenti sul “Bio”. Un primato destinato a perdurare, vista l’intenzione da parte dell’assessorato, di pubblicare un nuovo bando entro fine anno, raccogliendo, così, la sfida dell’Expo 2015, in cui la Sicilia sarà responsabile del padiglione Biomediterraneo.
Biologico significa anche Born in Sicily, innovazione, ma anche riscoperta delle tradizioni. “La tradizione – continua Cartabellotta – insegue l’innovazione come la notte insegue il giorno, un circolo virtuoso. Anche per questo abbiamo ripensato la Pac (politica agricola comune), per riavvicinare la gente all’agricoltura, smettendola una volta per tutte di premiare le rendite fondiarie. Bisogna che gli agricoltori tornino protagonisti, con particolare attenzione a chi lavora le materie prime dell’agricoltura siciliana per gli accordi di filiera. Una scelta di campo: o i prodotti sono interamente provenienti dalla terra di Sicilia o le aziende non saranno oggetto di finanziamento”.
A proposito di innovazione, l’assessorato punta forte sulla banda larga, vera e propria parte integrante di ogni progetto di sviluppo. “Con la nuova progettualità – dice Cartabellotta – raggiungeremo persino Ustica, entro il 2015, dando un colpo forte al “digital divide” della regione”.
Grande spazio anche alle donne, oggetto di un sottoprogramma ideato ad hoc per favorire la nascita di imprese a trazione femminile anche nel settore dell’agricoltura. “Abbiamo pensato di valorizzare la capacità di fare impresa delle donne – aggiunge l’assessore – perché dietro tanti grandi storie imprenditoriali ci sono delle donne. Non abbiamo pensato a favoritismi particolari come in politica, ma abbiamo dedicato al tema un intero sottoprogramma, un’area di attenzione”.
Capitolo energie rinnovabili. “La Sicilia – dice Cartabellotta – punta e punterà sulle forme di energia rinnovabile, niente parchi eolici né fotovoltaici però, ma una serie di interventi mirati per la creazione di mini centrali fotovoltaiche o piccole caldaie a biomassa, in ogni singola azienda”. La Regione, inoltre, sta investendo per la piantumazione di eucalipti su 30 mila ettari di terreno, per la produzione di biomassa.
“La vendita di questo legname lavorato – dice Pietro Lo Monaco, del Dipartimento regionale foreste demaniali – frutterebbe alle nostre casse circa 40 euro per tonnellata. Abbiamo già ricevuto diverse richieste ma daremo la priorità ai Comuni che, con un investimento di un milione di euro, potrebbero avere una piccola centrale a biomassa che costituirebbe un risparmio notevole per le amministrazioni”.
Parole di elogio, infine, per i forestali, reimpiegati e riqualificati dall’assessorato. “Il degrado del territorio – conclude Lo Monaco – passa quasi sempre per la mancanza di manutenzione e in questo senso il lavoro fatto dai forestali è stato eccezionale, sia per il deforestamento e la pulizia dei canali, senza contare quello che fanno per i siti archeologico: nella sola necropoli di Siracusa, sono state rimosse 320 tonnellate di sterpaglie”.